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Approfondimento sul viaggio in treno e dopo

Treno 1562 Guilin – Wuhan, 25 feb 2011, giorno 45, ore 10:59

Anche in Cina come in Italia, i treni partono e arrivano in ritardo e si fermano inspiegabilmente per secoli a 500 metri dalla stazione di arrivo. Grazie Trenitalia, di nuovo, per avermi addestrato per anni a tutto questo. I cinesi sono degli zozzoni. Certo, non si può fare di tutta l’erba un fascio, ma se si dovessero cercare le eccezioni a questo assunto, sarebbe più la fatica e il tempo perso che il reale guadagno. Andando al bagno svariate volte durante la notte, sembrava di stare alla fiera mondiale della fece liquida. Se dovesse esserci uno slogan per questa manifestazione sarebbe: “Scegli un colore e una forma. Da noi c’è!”. Sarà poco fine riportarlo inmaniera così cruda ma questo di certo non lo leggete sulla Lonely Planet. Non appena il treno farà quei benedetti 500 metri, sarò arrivato a Wuhan. Spero di trovare subito un treno per Wudangshan. Ci sono tre stazioni in questa città e solo due la collegano a Wudangshan: 10 a 1 che io sono in quella sbagliata. Un giorno o l’altro scriverò un post sulle applicazioni pratiche della legge di Murphy durante un viaggio. Adesso si muove. Devo scendere.

Ore 17:05, autobus per Wudangshan

Sono stato stupido. il treno per Wudangshan partiva alle 22:30 e costava 70Y. Avrei viaggiato per tutta la notte e sarei arrivato alla mattina. Un bel risparmio. Invece ho optato per un autobus che è partito alle 17:30 e che arriverà a mezzanotte. Odio arrivare di notte. In aggiunta questo bus è costato 195Y. Non so come sia potuto essere così stupido, eppure è successo. Unico merito è che questo autobus non ha i seggiolini ma i letti, così saprò come si sta.

Ore 20:05, autobus per Wudangshan

Si sta da culo, ecco come si sta. Fa freddo e il letto è minuscolo. Maledetto me e quando ho deciso di prendere questo pullman. Stupido, stupido, stupido Euge

Ore 21:12, stesso posto

Il bello della vita è che a volte ci sono degli avvenimenti piccolissimi che la cambiano radicalmente. Ci siamo fermati in una specie di autogrill. Io avevo una fame terribile e dopo circa 15 minuti di ricerche ho deciso di buttarmi sui noodles in scatola. Si comprano, si aprono, si mette dentro la roba liofilizzata che c’è nelle bustine, si aggiunge acqua calda e si mangia. Ero appunto all’ultima fase quando l’autista mi chiama e mi dice che bisogna andare. Con l’umore sotto ai piedi, nero di rabbia per la pessima decisione e affamato come un leone mi siedo nel seggiolino di fianco all’autista e consumo il mio pasto. Dopo 5 minuti ho finito e non so dove buttare la confezione, la quale era anche piena di “brodo”. Mi guardi intorno con sguardo impaurito e faccio un cenno al secondo dell’autista. Questo capisce, prende la confezione, apre il finestrino e la butta fuori in autostrada. Così. 130 all’ora e il brodo che prende il volo mentre la confezione finisce sul parabrezza della macchina dietro. Io mi scompiscio. Lui mi guarda come se fossi scemo, ma io non riesco a smettere di ridere. Non lo so, mi ha preso così. Mi siedo un altro po’, mi riprendo e chiedo se posso fumare. Un altro passeggiero, il quale si vede che come me non ha più voglia di stare sdraiato a prendere del freddo mi dice di fare. Finisco la sigaretta e mi godo la strada vista dal mio nuovo posto. Vista dall’autobus la strada è più bella che vista da un auto. Sarà l’altezza, il parabrezza gigante, gli abbaglianti in Cina sempre accesi…. Non so, per me lo è. Dopo un po’ l’altro passeggero mi batte la spalla e mi chiede se voglio una sigaretta delle sue. Accetto e tutt’a un tratto sono felice. Io gli accendo e fumiamo insieme seduti in silenzio. Non mi importa più dell’errore e di tutto il resto. Anzi, se non fosse successo avrei perso una scena che, ancora adesso che la ricordo mentre scrivo, mi ha fatto letteralmente piangere. Tutto scomparso per via di un po’ di brodo e di una sigaretta.

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